24.12.08

..day 463. La nera, celeste e dorata fine.. ?

..è la fine. E in questo momento, posso scrivere tutto. Sono felice, affranto. Piango. Rido. Sorrido. E scriverò tutto, incominciando subito.

Le mie ultime 30 ore a Paris

L’ultimo risveglio mi coglie nostalgico, consapevole degli ultimi battiti, dopo 1sera a chiacchierare con il massaio Marco e 1paio di Heineken, e un discorso con Sarah che mi ha portato a coricarmi con il sorriso alle 3.30 dla notte prima. Marta sta preparando i bagagli, la imito timidamente, aspettandola: colazione da Starbucks, scone, thé à la menthe e cappuccio, mentre tiriamo 1bilancio. Ci siamo conosciuti poco, è vero, e gli ultimi tempi per me sono stati occupati da tanti altri pensieri, problemi, ciocche di capelli corvini. Mi spiace, e al tempo stesso sono contento d’aver condiviso 1tetto con colei che non si siede sul divano perché è il mio letto, e che è riuscita a rendere camera sua 1autentico campo di battaglia. Lode alla maestra, e a presto, ambasciatrice dello Showcase.
Resto solo, 1lista di cose da fare, la decisione di non passare da l’Occitane a salutare. Dopo tutto, l’antivigilia in ufficio non c’è nessuno che se ne dispiacerebbe veramente. Ce ne fosse uno, passerei, giuro. Messaggio di Tania. Troppo tardi per un Bon Cru dei tempi supplementari, dopo l’intimo e ammirevole di venerdì scorso con lei e Greg. Ma passo. Valigia, valigia, altra valigia. Esco. 1abbraccio a 2membri di un’équipe veramente l’Occitane, con tutto il buono che questa formula ha saputo incarnare in questi 32 anni. Ultimo giro per Place des Pyramides, Louvre, Les Halles, Tiquetonne, Montorgueil, ultimi regali. Arrivo al REX: ciao chiavi di casa. Difficile restare a freddo. Tasto verde, contatti, Marco Fontana, chiama. La scoperta di una ricca comproprietaria ebrea marito dl’artista dl nostro atélier, e del suo mazzo di chiavi di riserva, mi salva l’inizio della serata. Appuntamento mantenuto, 8.20 a Pont Neuf, e 8.30 alla fontana di St.Michel. Ovviamente, 8.30 e 8.40. I miei compagni nl’ultima sera sono Marco, Francesca, Claudia, Armen e Sarah. Quando ci si attende le cose, spesso non arrivano come si desiderano. Ma l’ultima Crêperie des Pecheurs e l’ultima pinte de blanche al Mazet hanno un valore simbolico. Hanno silenziosamente chiuso tradizioni di 1fase dla mia vita che non tornerà. Gradatamente, gli abbracci arrivano e le persone se ne vanno, dopotutto domani si lavora. Francesca, Claudia, Armen. Lascio Marco all’entrata all’entrata di Pont Neuf, pochi secondi dopo un ultimo sguardo alla Tour, e alle Vedettes. L’euforia insensata che nasce dall’esser ancora lì, dal conoscere ogni angolo, ogni centimetro di quel ponte che ha visto troppi pensieri, sentimenti, ed emozioni nel corso di queste 5 stagioni, si unisce alla brezza leggera che sale dalla Senna, mentre salto con la mia colonna e la mia croce e delizia. Tempo per il gran finale. Mi sembra quasi paradossale che Marco se ne vada. L’abbraccio è forte, il miglior wingman dal 1916 mi saluta, ed è stato meglio così. Non so come avrei fatto se no.
Inizia una camminata tra gli ultimi simboli di una città che dorme. Tra risate ed abbracci 1rassegna di luoghi mi porge un ultimo silenziosamente notturno saluto. I teatri di Châtelet, i kebab di Les Halles, gli alberi di Sébastopole, il drapeau tricolore del Centre Pompidou. Le Pick-Clops di rue des Archives, il Lizard Lounge, la giostra di St.Paul, les gauffres di Bastille. Roquette e le tenebre dei suoi bar. 2 linee parallele che risalgono il Marais, attraversano Rue Amelot e Filles du Calvaire. L’imponenza dla statua di République, contornata per risalire: le Canal St.Martin, il Favelas Chic, Goncourt, Belleville, e ancora Pyrenées. Il tenero canapé di zucchero di canna ci accoglie per il tempo di qualche video, di Scary Movie 3, di qualche sorso di Coca Zero e i minuti necessari a riscaldare piccole mani e piedi gelidi. Non di più. Il resto è Jagermaister. Chiaramente, sono fatti miei. Dedico giusto qualche parola, spinto dal dsiderio di non dimenticare la naturalezza, la cura, la dolcezza, l’attenzione. No, we didn’t. Per noi era altro. 3ore di sonno, 1saluto difficile, col sorriso, colpiti dal paradosso che ci porta a cambiare espressione nel giro di secondi, di battiti.

..la fin m’a voulu offrir la nuit la plus douce et cruelle. en marchant, je ne sais pas si sourire ou baisser mon regard. ce que je sais est que si tu voudras, je pars pour tôt revenir, et sourire encore. 1bacio ai frementi, forti e morbidamente avvenenti riflessi corvini. mi mancano già.


Difficile dirigersi a Bonne Nouvelle, correre a realizzare l’ennesimo piano complicato, scendere con 4 viaggi di valigie da più di 100 chili 5 piani a chiocciola, in tempo per prendere il taxi g7 prenotato poco prima, direzione gare de lyon. Il sole fa capolino, lascio una paris illuminata guardando il quai che si muove, egocentricamente.


Piango. Rido. Sorrido. E tornerò presto, nonostante tutti i miei casini, con il desiderio di riassaporare scintille dorate di vita, avvenenti riflessi corvini, e quel cielo cristallino che illumina il palcoscenico che non voglio lasciare. Perché, anche se cosciente del carattere effimero di tante cose nella vita, a Paris io ho ricordi profondi, amici sinceri e qualcuno che mi dona il sorriso. Il sogno si è avverato.

18.12.08

..day 457.2 Bianco, rosa e nero. Dall’euforia, al silenzio. Rehab and resolutions in Manosque. -6.

..un’altalena di emozioni mi ha attraversato in questi 5 giorni. Dall’euforia a 32 denti, allo smarrimento che ti lascia muto, senza 1espressione in volto, e che ti dà l’unica voglia di chiudere il mondo di fuori e nn sapere quando tornarci. Dalla vergogna e lo shock, dal primo sorriso dopo il dolore, alla calma di quello che potrebbe essere considerato un rehab provenzale.
..una girandola d’immagini ha attraversato i miei occhi, in questi 5 giorni. Colori seducenti, aggettanti, spenti, solitari, silenti, e poi ancora accoglienti, appacificanti. Dal silenzio perso al silenzio fermo, tranquillo.

Tante cose sono successe in questi 5 giorni, e non tutte saranno scritte. E’ sempre stato un po’ il limite e il pregio di questo mio scrigno, quello di essere pubblico. Ci ho lottato contro, più di 1volta, con la noncuranza data dalla convinzione di non voler avere segreti. Al punto da ostentarlo online. Ma ognuno di noi ha dei segreti, ognuno di noi ha fatti che non ha raccontato, per i motivi più vari. E io, per i motivi più vari, taccerò su alcuni miei segreti.

Con ordine.

13 dicembre. Il punto più alto, e il più basso. Tutto nel giro di una manciata di ore. Il bianco candido della tenda che si sposta, il rosa fluorescentemente dolce che vola per terra. Sotto effetto, vero, ma i particolari di quelle ore non potrei descriverli senza ricercare un po’ di bellezza. Ce n’era talmente.. Poi, il nero che conduce al nero, il soffice che porta al duro, arso. In una parola, triste. Mi scuso per essere sparito, per non essermi praticamente fatto sentire nel weekend delle lauree dei miei amici. Mi scuso per l’assenza, ma non c’ero neanche io. Non potevo esserci per nessuno.

14 dicembre. Muto, rinchiuso, ancora ammutolito. Socchiudo la porta solo per qualche sguardo, amico, che mi prende per mano.

15, 16, 17 dicembre. 5.45. Sveglia. Come per Copenhagen, la tristezza viene sopraffatta dal vuoto “alla fine devo”. 7.16, Gare de Lyon. Il treno per Manosque. Ritrovare luoghi di 9 mesi fa, di una vita fa.. L’Alta Provenza a dicembre è silente. All’inizio non mi accorgo della differenza. La consapevolezza verrà: è un altro silenzio.
Interviste in profondità, film a ripetizione, contatti limitati con il mondo via telefono, skype, facebook. Lew Ashby fa un ultimo capolino nel discorso.
Tra St. Maurice, Manosque, St.Auban, e Montfort, mi fermo a pensare. Non troppo, ma era necessario. E’ vero, questi mesi mi fanno dubitare. Sono meno sicuro di me, pur avendo ancora fiducia nelle mie sensazioni. E sabato il colpo è stato duro. Per utilizzare una metafora ad uso maschile, come essenzialmente sbagliare un gol a porta vuota. Trovandosi in parità. A 5 dalla fine.
Però il silenzio di Manosque è diventato calmo, l’ansia è scesa, e incomincio ad accettare. Che ognuno ha i suoi problemi, che sta a noi risolverli, con la testa, e con la determinazione. Che non bisogna dimenticarli, metterli da parte: inconsciamente restano lì in ogni caso. E si mostrano.

E poi.. sbagli un gol al 85esimo, passano 3 minuti. 88. Ma è stata una partita lunga, 4 minuti di recupero. -6. Il 24 si torna in Italia. Ma ora non è ancora il momento. Last week in Paris. Wanna make that count.

Vostro, Manosque, 17 dicembre 2008, 14:12. La mia ultima sigaretta.




13.12.08

..day 452. Cena e reportages ai Pirenei. Sigarette nl tagliente vento dl Pop In. Lucenti riflessi corvini nla lontana Paris.

..avvenenti riflessi corvini nle ultime scintille parigine.e ancora,la sensazione d'esser passato a lato d qcosa.La vita è troppo corta x complicarsela.1giorno,lo capirò,contro me stesso.

..queste le ultime parole dedicate a 1serata dai toni alti. Tutto il bene e tutto il male di cui sn capace di palesano, incessantemente. Lanciarmi a preparare gli antipasti di Fernando e 2piatti di pasta cnl'accogliente sottofondo di Paolo Conte, chiaccherare su reportages, filmati, cortometraggi, cuscini dal gusto crudelmente dolce, tout, et n'importe quoi. Amélie Poulain en puissance. E rientrare in quel guscio puerile, infantile, quando la naturalezza sarebbe il più semplice. Ma a complicarmi la vita, sn sempre stato bravo. E poi uscire, affrontare Paris a dicembre, gelida, la luna piena ke fa capolino mentre sgattaioliamo nel tiepido metrò, ke ci segue nella ventosa linea di nome rue Amelot. Pop In, ricordo d 1passato sorpassato di kilometri, obiettivo raggiunto, realizzarlo senza neanke 1sorriso in volto. Perchè sn 1eterno insoddisfatto, perchè sn infastidito dai limiti ke nn riesco a passare, xkè 1messaggio esplicita 1altro problema, ke ho trascurato, e ke spero nn si riveli il peggiore. Ma ora la mia testa è altrove.. pausa. Risolviamo la questione intervista delle 15, per il momento.

7.12.08

..day 446.2 Lillidub. Made in HEC.

..gusto d'amarcord. giusto per ricordare qnt sn pazzi da qle parti.
PS. La cravatta su sfondo lago all'inizio è il rettore di HEC.

..day 446. Idea azzardata per scrutatori di cieli parigini. Waiting for 2 rituals: pomotoncino e Atdhe Flash.

..a volte l'aggettivo "luminoso" nn è 1bene per un appartamento, soprattutto x qli cn il soffitto a mansarda. Kmq.. in fase di risveglio, spio tra i vari gadgets per il blog, trovando quel particolare esperimento finalmente disponibile. Install. Ok. Ok. Fatto. Mmm.. livello richiesto di sforzo, alto. Ammetto. Però mi dico.. che i miei seguaci? macchè. followers? peggio. guardare.. scrutare.. ok. Mi dico che sarei contento di dedicare una piccola parte di quest'estemporanea testimonianza agli scrutatori di cieli parigini. Per cui.. in alto, sulla destra, bastano 1paio di clic.
Vostro, vi lascio per due rituali di questi ultimi mesi di ville lumière: pasta, basilico, tonno e peperoncino con Marco, davanti al Milan in streaming. Ah, la belle vie..

..day 445. Coke, Showcase, et faux-filet alla Vinicio Capossela. Una sera per rompere gli schemi.


..giornata ke inizia lenta, lenta, molto lenta. Insomma, dopo esser crollato davanti al computer ed aver avuto il piumone rimboccato dalla mia coinquilina rientrante da discoteca alle 6 dl mattino, il risveglio è stato lento, e l'attenzione si è rivolta subito a 1verbo tra i + in voga sotto queste travi di legno.. sbobinare. Penso di non essermi alzato fisicamente dal letto/divano fino alle 5.. insomma, vita di notte. Facebook, Marco, mi preparo ed esco. Tahiti 80 nle cuffie, mentre mi dirigo a Pont Neuf, e da lì al Café des Editeurs. Retrouvailles d'inizio dicembre, con Marco, Fra, Pierre, Armen, Guillaume, Marina e Steph. Lì, tiro in mezzo il mio compagno di avventure. Tra l'altro, mec, ancora grazie. Ti devo 1favore. Kmq.. cioccolata calda, e i primi guiri stagionali ke ci salutano. Restiamo in 4, direzione Le Peletier, Picard, ah no, Shopi. Il piacer di fare la spesa e scegliere accuratamente, con la fame che incomincia a bussare, quello che avresti mangiato dopo 10minuti. Faux filet, insalata e pomodori. Che Armen condisce nel salotto di Marco, mentre il sottoscritto mette Vinicio Capossela prima di sedersi a brindare cn 1buon rosso. Ahhh... sazia, riposa, ricarica, allo stesso tempo. Right on time per uscire, e dirigersi a Pigalle. Per un appuntamento imprevisto, sconosciuto, improbabile. Che sfocia in 1festa altrettanto imprevista, sconosciuta, im probabile. Inutile dire cm sn gli invitati. Kmq, 1altra dimostrazione di come le persone sono complicatamente belle. Sguardi, attenzioni, e sorrisi che a torto vengon chiamati senza motivo condiscono quelle ore contraddittorie. Ci sn limiti ke nn si passano. Ma è importante riuscire a vedere oltre. Io e Marco lasciamo la neve fresca per mezzanotte passata da poco, obiettivo tornare sulla pista battuta, obiettivo Showcase, Invalides, Francesca. Musica con derivata negativa, ma poco male. Tutto il resto è solo un preludio a questo Thé Or delle 4:29, a queste righe. Maturamente enchanté, Sarah.

4.12.08

..day 443. You got mail? Interviste in profondità tra marketing, cultura e storia.

..ore 12.45.41. Ho riletto abbastanza. Clic.
Tra poco, 3720 persone, incluso il sottoscritto per doveroso check della performance, riceveranno la seguente mail da parte del Service Consommateurs de L'Occitane en Provence:



Ok, esteticamente siamo lontani dai livelli propri delle mie presentazioni, però.. però è un simbolo. Queste persone riceveranno questa mail a causa mia. Perchè io ho utilizzato il Panel consumatori e gestito l'invio, certo, ma non solo. Perchè io ho messo in piedi questo processo. Perchè io ho proposto i contenuti, e la ricerca, all'azienda. Perchè sarò io a contattare, intervistare, gestire coloro che risponderanno.

Per quanto il mio futuro sia a Milano, e ci sarà stasera una telefonata pronta a ricordarmelo sotto vari aspetti, sicuramente anche emozionali, questo piccolo clic mostra che in 6mesi di stage ho comunque conquistato la fiducia professionale di persone, di un'équipe, di un'azienda cui sto facendo 1intervista o + al giorno, in quest'ultima manciata di giorni parigini. Scoprendone le storie che l'hanno accompagnata nell'ultimo decennio, le persone che l'hanno fatta crescere, che ne hanno fondato i servizi, che hanno visto passare l'Occitane da una marca con 5-10 negozi e un ufficio con le scrivanie condivise, a una rispettabile multinazionale della cosmetica da 430 milioni di euro, e 1200 negozi in giro per il mondo. Briciole, dirà qualcuno. Concordo, pensando al punto di vista. Ma nonostante ciò, interessante, motivante, appassionante. Nessun ripensamento, intendiamoci. Solo un momento per guardare consapevolmente a un traguardo raggiunto, prima di ributtarsi nella routine dell'insoddisfazione, del "non ho fatto abbastanza", del "ho ancora tanto da fare", del "forza, coraggio", direbbe qualcun'altro.

Ad ogni modo, contento di ritrovarmi a fare quel clic.

1.12.08

..day 440. Professeurs 2.0.

..quando anke i docenti utilizzano internet 2.0 per generare il buzz sui loro nuovi libri. In questo esempio, incontro di supereroi HEC: Jean-Noël Kapferer e Vincent Bastien. Cioè i miei professori di Management de la marque et Marketing du luxe. Luxe oblige.

29.11.08

..day 439.3 Movie_Advice.

..oh, e dimenticavo.. per ricordare la bellezza di esplorare.





..day 439.2. Accompagnamenti visuali.