20.3.08

..day 189. Fine del trittico Manosque.

..ultimi minuti sul TGV da Marseille-Paris, Preso ad Aix.. se no avrei incominciato con una descrizione di un paesaggio marsigliese. Diciamo ke a questo punto sarà provenzale. Cavolo, ho perfino riconosciuto la maniglia. Gli aficionados di Pram la riconosceranno anke loro..
Fine dei giorni à Manosque, bilancio positivo, inventario completamente saltato, ma incomincio a vedere un periodo non male davanti a me al lavoro. Di più, tra poco più di 30ore sarò di nuovo in viaggio. Non che voglia lasciare la Paris ke sta per riaccogliermi, solo ke sono contento di tornare in Italia. Di viaggiare. Lascio dietro di me un sole caldo, quel bel tempo tipico del coin de paradis sulla costa, tanti prodotti dal buon profumo inscatolati e quell’atmosfera e cadenze da sud della Francia in cui mi trovo come un pesce nel mare. L’Occitane, en Provence. Vista. Vero. Sottoscrivo. Mi porto dietro la cena dla prima sera, la camera e le colazioni da businessman all’Ibis (ah, ah.). L’imprevedibile figura di Alexandra De Gasquet, che tutto mi immaginavo fuorché una ragazza.. pas mal. Per me, la primavera è iniziata ufficialmente in un angolo della Provenza, e continua la prima sera al Favelas Chic, per uno dei primi ultimi abbracci alla compagnia italo-francese. Middle of nowhere, sì, ma quache logica dietro ai miei tanti spostamenti c’è. Nel futuro, spero Glasgow, Pramousquier.. Amsterdam. Però quella con hypnotique in coda nella cabina ristorante deve smetterla di passare du qui. Pausa. Lunga. Tempo di rituffarmi, Gare de Lyon.

6 commenti:

Anonimo ha detto...
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Unknown ha detto...

"Finalmente è Pasqua, posso mangiare un agnellino" disse il lupo al levriero, leccandosi i baffi. "Che dici, qui a Parigi si mangiano le escargot!" - rispose, impettito, il canide, dondolando la sua bombetta in feltro giallo tra una zampa e l'altra - "...tornatene nelle campagne, barbaro!". E in quel mentre sopraggiunse uno stagista della l'Oréal, che salomonicamente recava con sè una stuzzicante portata a base di ananas e uova di cinghiale, e risolveva così il diverbio, scatenando inoltre l'ilarità generale.
Una folta folla si riunì per il banchetto, si parlò del più e del meno e il vino scorse generoso dai calici alle gole.
Ancor'oggi è credenza popolare che, da allora, a Pasqua i cinghiali producano uova pasquali con super-sorpresa.

Anonimo ha detto...

Non mi chiedere cosa volesse esprimere perchè non lo so.......
bacio

Anonimo ha detto...

brutto idiota! Basta tirartela!!

Anonimo ha detto...

e questo chi è?????

Fedé ha detto...

..elloso io ki è.. è Pierre-Adrien Irlé. :)