29.11.08

..day 439. Tartine, Mesrine, CPH e interviste. Sensazioni che tornano, in superstylin'.

..qualcuno ha ragione. Ho trascurato la mia piccola creazione. E' quasi un mese che non scrivo.

..perchè? Me lo sono chiesto anche io. Perchè Paris non mi dava più quel sorriso solo per il fatto di vederla, viverla, camminare tra le sue vie, le sue bandiere al vento, i suoi boulevard illuminati dalle prime luci delle feste. Perchè novembre è il mese del letargo, e l'inerzia mi ha conquistato in rue de Paradis. Perchè alla base questo blog è nato dal mio moleskine, e quando non scrivo vuol dire che non voglio scrivere a me stesso.

Eppure avrei tante immagini da ricordare.

Scendere i 5 piani di corsa, in una multicolore scala a chiocciola, per andare ad abbracciare la giornata.

Preparare una vasta selezione di molto apprezzate tartine con Benedetta, Claudia, Francesca, Marco, Marta, Vero (ordine alfabetico imponesi), rileggendo poi con un po' di bianco alcune righe di questa traccia scritta di un'esperienza unica, tra poco al termine.

Serate in compagnia di un caro amico, spese tra sguardi alle gesta del bandito Mesrine, e le solite profondamente interessanti chiaccherate sui molti aspetti che le nostre vite hanno in comune.

Un weekend freddo, caldo, freddissimo a Copenhagen, tra espulsioni inattese al Kulor Bar, classici hangover, e panorami scandinavi.

Interviste ai miei primi colleghi, portando avanti quella tesi che prenderà una parte della mia vita, compresa tra la sera tardi e le ore del weekend, per i primi nuovi vecchi tempi milanesi che sono davanti a me.

Tenere un seminario, sessione di formazione, quello che volete, nella sala showroom di l'Occitane, in video conferenza con Manosque, con proiettore allegato, e con francesine cape prodotto che come prima domanda nel mezzo della presentazione dello strumento mi chiedono se sono tedesco. Lo so, distraggo. Ma teutonico..

Camminare con dei capelli alla Cary Grant nella notte del 9ème, con Superstylin' nelle cuffie, riscoprendo quelle sensazioni lasciate nel cassetto qualche settimana fa. Che ora incomincio a risentire, adesso che i giorni francesi incominciano a contarsi, e inizio a capire perchè questa città mi mancherà.

Le sensazioni tornano, e questo guscio, come direbbe la Niki, alla fine aiuta a rifasarsi. L'avverso novembre è ormai agli sgoccioli, e per celebrare la sua fine, domattina si celebra il ritorno di un vecchio rituale. Café du marché, rue Cler. Sensazioni che tornano, come ormai capita in ogni angolo di questa città. Aspetto per il quale non posso essere che felice.

A parte disquisizioni sul mood generale comunque, con sorridenti malinconici sguardi al mese che fu, queste sono anche le giornate dell'impegno accademico, per preparare al meglio il ritorno, cercando di recuperare un po' del ritardo accumulato tra queste mura.

Per cui non prometto niente, non annuncio alcuna rinascita. Ma come vi dicevo, alcune sensazioni stanno tornando. Alcune di esse scrivendo questo post.
Vostro, december in Paris. Wanna make that count.

1 commento:

Cate ha detto...

Belle parole.
Contenta che tua sia tornata a scrivere.

da Londra, gli ultimi battiti di un'altra vita. Presto a Milano.