4.11.08

..day 414. l'orale du DALF.

..a rigor di logica nn dovrei scrivere, dato ke sn a Milano. E ho già fatto una doverosa eccezione per il weekend a Firenze. Néanmoins, è come se fossi stato à Paris, per qualche manciata di minuti. La sessione orale del DALF.
Arrivare anche troppo in orario, aspettare mezz'ora camminando per i corridoi del Centre Culturel Français canticchiano le canzoni d1anno à Paris. Zebda, Asa, l'amarcord Dionysos. Klaxons. Mille pensieri di un anno in Francia, tempo di dimostrare quello che ha portato alla mia lingua. Con un sorriso scarto l'ennesimo testo sui pensionati. Stavolta, niente voli pindarici. Articoli fattibili sulle vacanze ecologiche, il nuovo posizionamento dell'industria del turismo in Tunisia. Ogni virgola, un rimando. Altermondo, chiaramente l'Occitane. Preparo una scaletta e una scaletta della scaletta che nn rispetterò, ma ci scherzo su in lingua e via di slancio. Spigliato tra i boccoli che mi hanno salutato allo specchio stamattina, faccio il mio exposé. Reggo senza muovermi le domande, rincalzo, sviluppando teorie utopiste. Qualche ripetizione, qualche piccola faute. Ok, nn sono madrelingua, ma parliamone. Con la giusta pronuncia teatrale.
Mi avvalgo del contrasto con la candidata di prima. Senza pietà, anche in qsto temo di aver preso un po' dalla cultura francese.
Accetterò il verdetto serenamente, sapendo quello che personalmente mi sarei dato. Aucun regret, direi. Possiamo lasciarci andare a Golden Skans.
E ai Kooks.

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