13.4.08

..day 209. Un sogno paradossalmente realizzato.

..riprendo i tasti con i ricordi offuscati da 3 giorni a Milano. Fosse un problema.. anzi: per il momento, l’opportuna colonna sonora è Kaiser Chiefs – Heat dies down. Kmq.. l’argomento del post è 1altro. Tanti mi hanno visto e saputo davanti a una webcam, con dall’altra parte una marsigliese con l’argento vivo, qualche anno fa. Tanti conoscono il mio lato “un po’” sognatore. Immaginare una serata con una ragazza con cui la distanza è troppa, un giorno, insieme, magari a Milano, magari a Marsiglia. Magari, a Paris. Esco da lavoro per le 7.30, e vado all’appuntamento con Marine per le 8, come al solito al Vaudeville. Un affascinantemente arrogante giubbotto della Von Dutch e l’inconfondibile pacchetto di Marlboro rosse la accompagnano, mentre arriva con la luce del tramonto, tra le bancarelle che vengono smontate, e le persone che escono a passi veloci verso cena, e casa. Entriamo a prendere un aperitivo, che in Francia vuol dire un calice di vino a stomaco vuoto. Chi ben comincia.. si ritrova a ridacchiare in metrò per andare a St.Michel, destinazione un agneau en tagine e un couscous Au bon couscous, dietro Rue de la Huchette. Encroyable: per lei una prima volta tra quelle viuzze colorate, cheap, turistiche, caratteristiche di una città che comincio a conoscere nei dettagli. Chiacchere svagate, contente di vivere un paradosso impensabile. Realizzare il sogno di uscire da solo con lei a cena sotto il raggio della Tour, camminare nelle fresche vie di un aprile a Parigi, sotto Notre Dame. Realizzare questo sogno con una vena che ricorda l’intimità che fu tra noi, con il reciproco rimorso che sia arrivato tardi, e il reciproco sorriso di chi gusta il momento, intrinsecamente bello. Settimana prossima, on reprend ça.

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