26.2.08

..day 163,164. In una parola. Amsterdam.

..1weekend incredibile. Arrivato all'1a di notte, dopo 9ore di lavoro passo da casa, lascio la giacca e prendo il giubbotto di pelle e qualche vestito pesante. Le tasche si riempiono di chiavi della macchina e iPod, mentre frettoloso segno a matita numeri di autostrade e qualche nome di città su un foglio dei carrefours HEC. Ciao Unilever. Partiamo. Io e Mehmet, reincarnazione di un supremo comandante di guardie persiane, ci dirigamo verso una città mai vista. Amsterdam. Péripherique, IKEA (!), Lille, IKEA (?), Brussels, Antwerpen, IKEA (:)), Breda, Utrecht, Amsterdam. Qualche informazione raccattata via mess, da Amsterdam chiudiamo il cerchio progressivamente verso Centrum, Vondelpark, Vossiusstraat. The Flying Pig Uptown Hostel. Catapultati in un vero melting pot, con gli altri già dispersi per la città, e Guillaume e Paco a darci un benvenuto imbustato. Apro una parentesi per ringraziare tutti gli attori del cortometraggio di 2giorni: in ordine d'apparizione, Mehmet, la francese della reception, Guillaume, Paco, Niccolò, Marco, Sabri, Manu (..), Gandhi, Checco, Carlo, Davide, la cameriera del Wok to Walk (l'ordine è saltato), l'inglese gestore del coffee shop, le altre 2receptionists del Flying Pig. Tante mangiate chimicamente indotte, volteggiando su una bici rossa (senza freni sul manubrio,ma ke rallenta con fascino pedalando indietro) tra i canali di una città "in cui abiterei tranquillamente qualche mese". Insomma, una scoperta. Ci tengo a tenere a mente la discesa apocalittica dalla smart, appena arrivati, con vista su rissa nel vento gelido olandese, ci tengo a ricordare tutte le passeggiate per le vie, i 2 musei in un immaginifico crescendo, Van Gogh e Rijks, le discussioni su afgani e nepalesi. Voglio ricordarmi un petit coin in un ostello della madonna, una grande prima colazione e la voglia di alzarsi alle 10 del mattino nonostante tutto. Le case storte con i cunei, il mulino, gli infissi sull'esterno di quella splendida via, e perchè no il salto nel Red Light District. Esperienza da fare, per capire una (minima) parte della filosofia di un luogo ke mi ha incantato. Amstel, Heineken, e come sempre Hoegaarden. Anche una splendida colonna sonora, sbiadita nei ricordi di cui trattengo solo qualche parola. Oasis. Doors. Dylan. Faceva freddo, c'era il sole, e capivo, ancora nonostante tutto, la bellezza di quei momenti. Chiusosi a cerchio con benzina, biscotti Bonne Maman al cocco, Orangina, qualche Lucky, un weekend dai toni alti. Speso con un Fontana, un turco, uno svizzero, un messicano, un franco-tunisino, italiani e francesi, ad assaporare il gusto sconosciuto di una città a parte. Vostro, White widow.

2 commenti:

djdani ha detto...

spettacolo raro vero?

Anonimo ha detto...

cazzo fede, ma quando te lo proposi io rinunciasti(forma italo arcaica)...mannaggia li pescetti.
Cmq dai ci rifaremo st'estate, una tappa insieme, con qualche mm's ci sta di brutto.
white widow, yes, good...but philosofer stone rules...
Tuo, colui che fu Harry Potter per un dì

MG BG